Nella metropoli dove vivo (Ponte a Tressa), è naturale e quasi scontato crescere tra attrezzi agricoli, questa grande città (che per poco non è capitale) è quindi circondata dalla "natura" non più così "selvaggia" ma ben curata e vigilata; Sto parlando dei fazzoletti di terra di diversa proprietà che più normalmente vengono definiti campi dei contadini.
+Il vivere a ridosso di questi campi appunto, ha caratterizzato in qualche modo il mio "crescere".
Oggi è molto strano vedere bambini che corrono divertiti in mezzo a distese di "erbamedica" e questo cambiamento lo noto io che non sono poi così tanto vecchio,purtroppo anche qui, dove la possibilità di respirare 'aria meno inquinata non manca ormai si preferisce la televisione.
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Non c'è un motivo particolare che giustifica questa "introduzione" alla breve storia che voglio raccontare, tutto sommato non c'è un motivo al motivo per cui voglio raccontare questa storia e così via... lo faccio e basta!
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Circa 12 anni fa quando di anni ne avevo più o meno 8 la mia passione più forte erano i trattori e i più strani mezzi meccanici (lo sono ancora), questo mi spingeva a trascorrere alcune ore del pomeriggio( in maggio, giugno, luglio..) sbavando nelle rimesse mezzi dei contadini della zona.
Dopo pranzato e compiuto il mio dovere scolastico uscivo, capitava che in alcune settimane i miei miti di allora (proprietari di trattori), si trovassero all'opera proprio in quei famosi campi che sentivo quasi miei (l'egoismo infantile!), quindi sotto l'uscio!
Ora non ricordo nitidamente come si svolsero i fatti, ricordo però che accompagnati dal nonno di un mio amichetto andammo ad ammirare uno di questi rumorosi bestioni da "vicino", spingendoci quindi nel cuore del ormai noto-campo-.
Ribadisco il fatto che ai miei occhi chiunque possedesse un trattore era contadino e quindi il mio idolo, automaticamente ogni affermazione da quest'ultimo fatta risuonava nella mia testa come realtà assoluta, il fatto che eravamo l'à in mezzo in quell'occasione rendeva la circostanza carica di emozione e mentre questo trattore "andava" io credo di essere stato al settimo cielo, poi l'autista si ferma vedendoci arrivati più o meno nell'area di lavoro ; Ci saluta dalla sua alta postazione... poi non so, sinceramente in quel momento tutto quel metallo sorretto da 4 ruote gigantesche era per me l'unica cosa importante...troppo grosse cazzo!!!
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Concludendo, il buonuomo prima di tornare al suo lavoro fantastico (per me lo era) ebbe la geniale idea di raccontarci (a noi piccoli ) di quanto fosse pericoloso correre nei campi, come a volte facevamo; Raccontò che da qualche parte una bambina scorrazzando felicemente tra il grano rimase con un piede incastrato in una "tagliola dentata del 40" e così era divenuta zoppa.... ècco!
Forse fu quello il momento in cui anche io preferii la televisione alla natura.... del contadino.
Non so se è giusto denunciare una certa fobia per i campi di grano nata da quel fatidico racconto perchè di fatto non ne ho mai sofferto, l'intimidazione non ebbe comunque buon esito dato che qualche tempo dopo nello stesso campo fu organizzata una caccia al tesoro e nessuno rimase gambizzato.
Ma la scena che mi feci in testa di quella bambina e della "tagliola dentata del 40" fu più o meno quella riportata sopra.
4 commenti:
:D quella della tagliola è sempre stata una delle fobie più diffuse tra i bambini che abitavano in zone vicino alle campagne, anche per me era così. :)
ti segnalo che i link sono tutti sbagliati perchè anticipati doppiamente da "http://" ;)
è ssi!!... ti immagini cosa raccontavano x tenerci lontani dai guai!
il problema dei link è stato prontamente risolto.. grazie francè.:-)
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